Venerdì 8 novembre il nostro esperto in urbanistica Giorgio Majoli ha partecipato come relatore alla serata pubblica “L’Area Buon Pastore: passato, presente, futuro“, organizzato dalla Consulta di Triante.

È stato un bell’incontro, con tanta partecipazione e tanto interesse da parte di tutti i cittadini presenti, circa una settantina. Il tema, infatti, è molto sentito: la futura destinazione dell’area del Buon Pastore.

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Quattro interventi hanno fornito una panoramica completa dell’Area Buon Pastore:

  • La storia dell’area dal medioevo ai giorni nostri (dottor Daniele Cappelletti).
  • I punti salienti dei piani urbanistici dal 1971, al PRG Benevolo del 1997 fino al PGT 2017 (architetto Giorgio Majoli).
  • Le perplessità e le richieste dell’esponente del Comitato Buon Pastore (ingegner Antonio Gatti).
  • La proposta di riutilizzo, avanzata dall’architetto Paola Galbiati: una biblioteca civica moderna, capace di offrire un punto di aggregazione ad adulti, giovani e piccini, valorizzando il meraviglioso parco storico, oggi nascosto alla vista dai muri di cinta della proprietà.

 

Mentre tornavo a casa con i miei vicini, riflettevamo che sarebbe veramente un delitto contro la memoria storica della nostra città, sostituire la villa Angela e parte del parco storico con palazzi residenziali alti 6-10 piani: mi ha colpito moltissimo infatti la mappa catastale teresiana del 1722, nella quale l’area del Buon Pastore è già presente, con la sua villa ed il suo giardino all’italiana, una delle pochissime proprietà esistenti al di fuori della cinta cittadina ed immersa completamente nel verde. Già oggi è soffocata da costruzioni… immaginiamoci un domani trasformata in una zona residenziale!

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Per non parlare dell’impatto in termini di inquinamento ambientale, acustico e dell’aria, che verrebbe indotto dal traffico delle tante macchine dei nuovi residenti e dell’ipotetico punto commerciale a cui potrebbe essere destinata la chiesa panottica.
Monza non ha bisogno di aumentare il suo traffico e l’inquinamento, visto che si trova già al 79° posto della classifica dell’Ecosistema urbano 2019!

E poi, non sarebbe un sogno avere una biblioteca civica moderna, spaziosa, a due passi dal centro storico e dalla stazione, ma immersa nel verde? La si potrebbe trasformare in laboratorio di idee, di comunità e di sapere, un’esperienza che si può vivere in tante altre città europee… perché non anche a Monza?

E’ sicuramente difficile quantificare economicamente il valore della memoria storica, dell’aumento dell’inquinamento e della cultura, ma forse la nostra Amministrazione potrebbe provare a farlo, nel rispetto non solo degli attuali cittadini ma anche delle generazione future.