BILANCIO SULLA SICUREZZA IDRAULICA DEL FIUME LAMBRO

 

Nella settimana compresa tra il 12 ed il 16 Novembre, il Lambro ha dimostrato quanto anche il nostro territorio sia sotto la “Spada di Damocle” del rischio idrogeologico.

Oltre 70 mm di pioggia, in ciascuna delle due mezze giornate del 12 e del 15, hanno portato, con una impressionante velocità, all’innalzamento del livello del nostro fiume.  All’idrometro di Peregallo il livello delle acque del Lambro è salito, nelle stesse frazioni di tempo, con altrettanta velocità, raggiungendo l’eccezionale quota di quasi 3 metri sopra lo zero idrometrico. Con gli ulteriori contributi degli sfioratori della rete fognaria monzaese le acque del Lambro hanno allagato i prati del Parco, le solite strade cittadine, e le case di molti monzaesi. Il traffico automobilistico è impazzito e la Protezione Civile è stata impegnata duramente.

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Occorre agire in fretta per porre in sicurezza la nostra città. Non è con le sole opere idrauliche di un milione di Euro, spesi in cemento e in argini artificiali, che si possono prevenire danni maggiori. Occorre instaurare un diverso rapporto con l’ambiente e una più accorta politica urbanistica a livello cittadino e sovraccomunale. In una provincia con oltre il 60% di territorio urbanizzato è ovvio che la maggior parte della pioggia finisca direttamente nei corsi d’acqua (finché riescono a recepirle poi vanno nelle strade e nelle case). Occorre dire stop al consumo di suolo, ripristinare terreno permeabile nelle aree industriali recuperate e procedere con il potenziamento degli impianti che smaltiscono le acque meteoriche. Occorre restituire al fiume i suoi spazi o recuperarne di nuovi, evitando di far costruire vicino al Lambro. Bisogna altresì che, nel nuovo PGT, siano previste ampie fasce di rispetto per tutti i corsi d’acqua cittadini, naturali o artificiali, in quanto trattasi di importanti beni paesaggistici. A quante altre alluvioni dovremo assistere prima che il rischio idrogeologico in monza sia ridotto a livelli accettabili ?

La nostra oasi di piazza Castello è stata tutta sommersa da oltre 150 centimetri d’acqua lasciandoci in ricordo tanti rifiuti, raccolti nell’alveo a monte perché abbandonati dall’uomo. Molti alberi e arbusti sono stati abbattuti; le ringhiere, posizionate per la sicurezza dei fruitori, sono state divelte; i prati erosi e alcuni argini modificati dalla forza dell’acqua. Anche una parte delle nostre attrezzature è stata portata via dalla violenza del Lambro, ma l’acqua non è entrata nelle case di piazza Castello. (alleghiamo foto)

 

monza, 22.11.2014

 

C.p.c.: Sindaco di monza

LEGAMBIENTE

Circolo A. Langer – monza