Sig. Direttore,

Poco più di un mese fa il Lambro ha nuovamente allagato diversi territori della nostra città. Purtroppo l’alveo del fiume è costretto all’interno dell’urbanizzato e, con le sezioni esistenti, in caso di piene più elevate del solito inevitabilmente invade le strade e le case. 

Un sistema per migliorare la sicurezza idraulica è quello di offrirgli più spazio perché una maggiore quantità d’acqua possa scorrere nel suo alveo. Questo sarebbe possibile nei momenti in cui si interviene nella riqualificazione delle aree industriali ad esso prospicienti.

In via Zanzi 10 si sta realizzando un intervento di questo tipo; un’impresa edile ha in costruzione delle palazzine al posto di una vecchia ditta e, come prevede il P.A.I., ha arretrato il muro di cinta creando, in sponda sinistra, uno spazio di circa 10 metri come area di espansione del fiume. Ma sull’argine e sulla striscia di terreno liberata è stato accumulato oltre un metro di terra. Questo apporto di terreno riporta la sezione del fiume alle precedenti dimensioni, vanificando il vantaggio ottenuto grazie all’arretramento del muro di cinta delle palazzine. 

Questo quartiere è uno dei primi inondato a Novembre e ampliare l’alveo del fiume potrebbe ridurre la frequenza e l’intensità di questo evento. 

Anche se 1.100 mq circa di spazio recuperato per l’alveo di piena possono sembrare pochi, se si sommano ad altri possibili ampliamenti di sezione, allora il loro contributo potrà non essere trascurabile.

Abbiamo chiesto e sollecitato l’Amministrazione cittadina per sapere se e come questo intervento sull’argine del fiume sia stato autorizzato, ma finora non abbiamo ricevuto nessuna risposta.

Alleghiamo foto dell’argine del Lambro interessato dai lavori del 6 Dicembre scorso.

Distinti saluti

 

Atos Scandellari

Presidente Circolo Legambiente monza

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