Quante volte ci siamo detti, tra noi volontari che curiamo l’Oasi di Monza, che i gradoni della traversa del 1700 e la spianata circostante formavano un teatro naturale? Perfetto per uno spettacolo?
Per chi non è ancora stato all’Oasi di Monza, la traversa è un’opera idraulica che fu costruita nel 1700 e che serviva a regolare il livello delle acque del fiume e a condurre l’acqua al Mulino del Castello.
Ieri abbiamo deciso di fare un esperimento.
Abbiamo scelto con cura qualcosa che fosse in sintonia con l’ambiente e che non recasse disturbo al genius loci.
Alle 17, quando il sole ormai aveva iniziato il suo percorso calante, e la traversa cominciava a rimanere in ombra, l’attore Gianni Manfredini ha messo in scena il suo spettacolo “Come un vegetale”. Con delicatezza ed arguzia, ci ha portato nel mondo delle piante, ci ha fatto sentire come è possibile “vivere anche stando fermi”, ci ha fatto riflettere in modo insolito sui grandi temi della vita sulla Terra.
Per un attimo ci ha fatto sentire le nostre mani e le nostre braccia alla ricerca del suono, così come le radici delle piante cercano l’acqua ascoltando il suo rumore.
Ed è stato facile collegarsi alla scienza ed alle recenti scoperte della intelligenza delle piante, raccontate in modo magistrale da Stefano Mancuso in “Verde brillante” e altri libri.
Mentre cercavamo di sentirci delle piante, un po’ di venticello faceva muovere delicatamente le foglie dei pioppi e dei salici, le rondini garrivano e gli uccelli cinguettavano.
Un pomeriggio di pace e serenità, una cornice magica: grazie, Gianni Manfredini, grazie spettatori e grazie Oasi di Monza!