Il campo di volontariato nelle Cinque Terre, a cui ho partecipato in luglio, è stato organizzato in sinergia con l’Ente Parco Nazionale e prevede attività di ascolto, informazione e sensibilizzazione dei turisti alla corretta fruizione del territorio del parco, secondo la finalità del progetto “Con_Tatto nel Parco”.

Questo prevede l’aumento della consapevolezza di turisti riguardo la loro coscienza ambientale agli impatti dell’azione umana sugli ecosistemi. In passato, infatti, si è rilevata una grande impreparazione rispetto al sistema sentieristico del Parco da parte di turisti, che non conoscono il territorio, specialmente i monti a ridosso della costa. Riteniamo sia utile informarli sulla necessità di preparare al meglio e in sicurezza la propria esperienza escursionistica nel Parco, attraverso la diffusione di informazioni sulla presenza dei diversi sistemi di allerta meteoidrogeologica, sull’abbigliamento idoneo e sulla possibilità di accedere a servizi quali la app “Cinque Terre Hiking Guide”, sulla rete sentieristica, o la Cinque Terre Card, rigurdante l’accesso ai treni e ai sentieri.

A questi obiettivi è affiancata un’indagine conoscitiva per comprendere quali comportamenti alimentari abbiano i turisti, valutando il rapporto tra chi visita le Cinque Terre attraverso la conoscenza ed il consumo dei prodotti locali e la loro storia.

Campo volontariato Legambiente a RioMaggiore


Personalmente, come mi aspettavo già prima di venire, mi sono trovato in difficoltà, non essendo abituato in campi di volontariato divulgativi. Infatti, le prime volte mi sono sentito impacciato nel chiedere di compilare i questionari e nella spiegazione delle tariffe dei mezzi per muoversi nel Parco. Ma tutto sommato, mi sento molto soddisfatto riguardo com’è stato strutturato: le escursioni iniziali hanno permesso di comprendere la difficoltà dei sentieri, mentre l’incontro con la Protezione Civile ha informato circa i rischi in cui si può incorrere lungo i sentieri e i corretti comportamenti da tenere. Ciò permette di infondere ai turisti la consapevolezza necessaria a vivere esperienze a contatto con l’ambiente che incontrano, e questo mi ha fatto sentire fiero dell’attività svolta.

Ma soprattutto sono felice del rapporto con le persone del gruppo, con cui ho stretto amicizia e collaborato, dopo un difficile periodo di isolamento.

Edoardo Gobbi